L’ecologia digitale alla prova dell’intelligenza artificiale generativa

francesco cara
7 min readSep 24, 2024

Presentata come strumento chiave per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti, l’intelligenza artificiale generativa e i suoi centri di calcolo stanno in realtà incrementando i consumi energetici, a base fossile, e idrici, così come le emissioni. Urge discuterne e intervenire, spiega Francesco Cara, docente di Ecodesign al Politecnico di Milano.

Due anni fa Altreconomia pubblicava “Ecologia digitale“, un libro a più mani che esponeva in modo sintetico le principali implicazioni dell’industria digitale su ambiente, società ed economia, tracciando traiettorie verso un digitale sostenibile. Sei mesi dopo la pubblicazione, ChatGPT di OpenAI faceva irruzione sul mercato, seguito da una pletora di servizi che, utilizzando tecnologie d’intelligenza artificiale generativa, offrivano la possibilità, a partire da prompts, di creare testi, illustrazioni, fotografie, video, composizioni musicali, programmi software, avatar e tanto altro, con risultati di qualità comparabile a quella di rappresentazioni create dall’attività umana. Da allora ChatGPT è prepotentemente entrato a far parte del quotidiano di tanti. A soli due mesi dalla sua introduzione, nel gennaio 2023, ChatGPT contava già cento milioni di utenti e i dati più recenti indicano che un anno dopo il…

--

--

francesco cara
francesco cara

Written by francesco cara

Teacher of Regenerative Design @IEDMilan. Curator @ClimateSpace and @RaggioVerde. Climate activist @ClimateReality.

No responses yet